L’attacco è avvenuto quando Bhatti stava lasciando la sua casa per andare al lavoro: tre uomini armati di kalashnikov hanno costretto il conducente ad uscire dal veicolo e poi hanno crivellato il ministro di proiettili: si stanno ancora accertando altri i particolari
Bhatti aveva in precedenza chiesto maggiore sicurezza, dopo aver ricevuto
minacce e dei colpi erano stati sparati contro sua casa di Islamabad
da parte di ignoti.
Le autorità insistono che a Bhatti erano stati
forniti adeguati misure di sicurezza, ma che il ministro non era stato
accompagnato dalla sua sorta quando l’attacco è accaduto. ma chiaramente
ci sono grandi punti interrogativi sulla sicurezza qui in Pakistan.
La legge
sulla blasfemia è stata sotto i riflettori dei media internazionali dal mese di
novembre, quando un tribunale ha condannato Asia Bibi, una madre di quattro
bimbi, cristiana, a morte.
Il 4 gennaio, Salman Taseer, governatore della
provincia più popolosa del Punjab, che si era fortemente opposto alla legge e
aveva chiesto la grazia presidenziale per Bibi, era stato
assassinato da una delle sue guardie del corpo.
Dopo che il governatore era stato ucciso Bhatti aveva sempre
ricevuto minacce di morte. Egli aveva insistito che avrebbe lavorato come al
solito e aveva dichiarato . “Noi abbiamo bisogno di stare contro queste forze
del terrorismo perché stanno terrorizzando il paese. Non sto chiedendo
misure particolari di sicurezza. Non posso aver fiducia sulla sicurezza,
io credo che la protezione può venire solo dal cielo, perché queste guardie del
corpo non possono salvarmi”.
Chiaramente Bhatti è stato assassinato a
causa del suo coinvolgimento nella raccomandazione di emendamenti alla legge
sulla blasfemia.
Nessun gruppo ha rivendicato immediatamente l’attentato, ma
i canali televisivi privati pakistani hanno mostrato opuscoli sulla scena
dell’uccisione, che sono stati attribuiti a talebani pakistani, con minacce di
far fare la stessa fine per tutti coloro che si oppongono al legge sulla
blasfemia.
Sui siti web i leader dei governo hanno condannato l’assassinio
.
Farahnaz Ispahani, un vice di Asif Ali Zardari, presidente del
Pakistan, ha detto.
“Questa è campagna concertata per la soppressione di
ogni voce liberale, progressista e umanista in Pakistan È giunto il
momento per il governo federale e i governi provinciali di parlare e di prendere
una posizione forte contro questi assassini per salvare l’essenza stessa del
Pakistan”.