Tavola della pace
Grazie!
Grazie! A tutte e tutti gli
insegnanti, gli amministratori locali, i giornalisti, i giovani, le donne, gli
uomini, i gruppi e le associazioni, le organizzazioni che ieri hanno dato voce
ai diritti umani. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla Giornata
nazionale d'azione per i diritti umani. Avevamo contato 201 iniziative ma ce ne
sono state molte di più.
E molte altre ce ne saranno anche oggi e nei prossimi giorni. Nessuno ricorda
una così
vasta mobilitazione per i diritti umani. Se poi sommiamo le oltre mille
iniziative, manifestazioni, lezioni, incontri, dibattiti organizzate nel lungo
anno dei diritti umani che, da noi, è
cominciato il 1 settembre 2007 con la settimana della pace e la Marcia
Perugia-Assisi "Tutti i diritti umani per tutti", possiamo dire di aver
realizzato la mobilitazione più
vasta al mondo di questo 60°
anniversario. Lo dico perché
dietro a ciascuna di queste iniziative c'è
stato l'impegno volontario e gratuito di migliaia di persone a cui dobbiamo
tutti un grande: "grazie!" E' ancora presto per una valutazione puntuale di
quanto si è
fatto. Di certo oggi siamo più
di ieri, con una coscienza nuova e una consapevolezza maggiore. Più
forte è
la volontà
e la determinazione a continuare sulla lunga strada della pace e dei diritti
umani.
Un grazie particolare va anche a tutti coloro che ieri, nonostante le pessime
condizioni meteo, si sono riuniti davanti alla sede Rai di viale Mazzini. Di
questi tempi, non era un fatto scontato. E' stata una manifestazione
lungimirante ma controcorrente, in una stagione dominata dall'incertezza, dallo
scetticismo e dalla confusione.
Ci si lamenta molto ma si agisce poco. Eppure l'informazione
è come la
politica: malata e inquinata. O ci impegniamo in prima persona a risanarla
oppure sarà
più
serio stare zitti. La pace e i diritti umani hanno disperato bisogno di
un'informazione libera e nessuno può
illudersi di difendere realmente i diritti umani senza affrontare quello che
insieme alla politica è
il problema maggiore. Si dovrà
discutere i modi e le forme più
incisive ma continuare a mettere la testa sotto la sabbia equivale ad una
rinuncia suicida.
Ieri, sotto il cavallo della Rai, abbiamo aperto una strada nuova. Dopo tanti
convegni, riunioni e dibattiti sul pessimo stato della nostra informazione
è
venuto il tempo dell'azione. Nessuno ci regalerà
un'informazione e una Rai migliori. Lo abbiamo toccato con mano anche ieri. Ce
la dobbiamo conquistare. Ma avremo successo solo se ci muoveremo insieme, unendo
i mille fili di chi s'impegna a fianco dei più
indifesi, dei più
vulnerabili, per la giustizia, la legalità,
la democrazia, la pace e il rispetto dei diritti umani.
Ieri mattina, davanti alla Rai, il microfono dei diritti umani
è passato
nelle mani di tanti: bambini, persone con disabilità,
immigrati, familiari delle vittime di guerra, di mafia, sul lavoro, studenti,
insegnanti, donne, giornalisti, amministratori locali, rom e sinti, artisti,
registi, congolesi, somali, tibetani, palestinesi, lavoratori, precari,
cassaintegrati, pensionati, sportivi, rifugiati, sindacalisti, costruttori di
pace, ambientalisti, difensori dei diritti umani. Persone straordinarie,
ciascuno con una propria storia e un proprio carico di problemi e di
responsabilità.
Insieme abbiamo rinnovato la nostra promessa d'impegno per i diritti umani e per
un'informazione e comunicazione di pace.
A gennaio ci rivedremo per decidere come procedere su questa strada, avvieremo
la raccolta di firme della campagna "Cara Rai" che ieri abbiamo presentato al
presidente Petruccioli e definiremo i passi che ci condurranno alla prossima
Marcia per la pace Perugia-Assisi. Intanto rinnoviamo il nostro sincero "grazie"
a chi ha scelto di esserci.
Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace
Perugia, 11 dicembre 2008
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