La lettera è stata  pubblicata  da Cronache di NapoliL'Avanti e Roma

 

LETTERA APERTA PER NAPOLI: “L’AGIRE ETICO PER IL BENE COMUNE

DOVE SONO I LIBERI E FORTI DI STURAZIANA MEMORIA?

Carissimo Direttore, purtroppo spesso su Napoli sono state scritte pagine di sangue, il degrado socio, culturale, politico e storico ambientale del Mezzogiorno d’Italia tutto, hanno alimentato nel tempo ciò che oggi fa purtroppo notizia su tutti i mass media. Il valore della vita umana, appare nel mondo come misconosciuto, sostituito da una pericolosa indifferenza o spesso anche da una consapevole cecità, che è apparsa evidente a New York l’11 settembre 2001 fino al raggiungimento della ferocia per certi versi più inumana e spietata di Beslan. Prendere una seria coscienza e conoscenza della gravità mondiale del problema è cosa indispensabile per capire il vuoto CULTURALE che ha prodotto le cause di cui non ancora conosciamo gli effetti e la portata delle future conseguenze. Moltissimi bambini e giovani anche in Italia sono in grave disagio e sono esposti a rischi esistenziali, avvolti dal vuoto culturale formativo si tolgono la vita, muoiono sulle strade con potenti macchine, si drogano o diventano branchi per delinquere. Queste sono non cause ma effetti di un’inciviltà del vivere quotidiano, che ha perduto valori e ruoli e che presuntuosamente non sa più ascoltare e di conseguenza capire per agire. Oggi impera non il come, ma bensì il solo cercare di produrre a tutti i costi lo sterile PROFITTO per un assurdo CONSUMISMO, che tutto e tutti travolge. Questo delirante quadro riportato a Napoli, terra di disoccupazione e degrado storico ambientale non può che offrire che questi risultati. Le istituzioni a tutti i livelli devono dare precise risposte, ma mi chiedo intanto dove sono finiti la FAMIGLIA, la SCUOLA ed il LAVORO, che sono i fondamenti per una possibile civiltà? Napoli ed il Mezzogiorno d’Italia, oggi sud dell’Europa, nell’economia ha rappresentato solo il mercato e da soggetto è diventato solo oggetto e terra di conquiste. In questi giorni in Città, molti e soprattutto gli “intellettuali” tardivamente s’interrogano, autorità rappresentative rilasciano dichiarazioni pericolose, si chiamano a raccolta le associazioni e le persone, senza peraltro riflettere e fare prima autocritica sulle responsabilità che hanno portato allo scenario odierno. La Cultura, con la maiuscola, per definizione è e deve essere la guida portante dell’istruzione, della programmazione e dell’agire etico per il bene comune. Mi chiedo dov’erano tutti coloro che nelle diverse responsabilità professionali dovevano all’epoca agire e preparare una cultura della legalità nel rispetto del valore della vita? Gesù un giorno disse: <chi è senza peccato scagli la prima pietra> e nessuno osò!  Ricordo, quando per altri motivi a Napoli gli “intellettuali” da scioperanti scesero in piazza, quel giorno provai tristezza e vergogna perché capii, fuori di ogni lecito dubbio, che ormai era la sconfitta della Cultura, la sconfitta della Città, della Campania e del Mezzogiorno. Oggi come soluzione, il solo interrogarsi non basta, resta solo lo spazio per un’individuale e severa autocritica per trovare nell’umiltà dell’essere una responsabile coesione per fare poi ciascuno il normale e naturale proprio dovere. Bisogna pazientemente costruire un nuovo tessuto socio-culturale per un autentico cammino virtuoso, che attraverso generazioni potrà produrre nuovi e diversi risultati.  La paterna attenzione e la preoccupazione del nostro Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dovrebbero trovare serie risposte della Città. Non potevo restare in un SILENZIO COLPEVOLE, come cittadino, come padre e come cristiano, che da sempre ha guardato con rispetto e grande interesse agli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa e di Don Luigi Sturzo con specifico riferimento all’agire per il bene comune nell’appello ai LIBERI e FORTI. Responsabilmente penso che per tutti sia proprio giunto il momento dell’agire. L’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico, che mi onoro presiedere, da tempo si è battuto auspicando nuove sinergie di collaborazione, che ha esteso agli uomini di cultura e di buona volontà, che desiderino fortemente il voler riflettere insieme, per organizzare la cultura dell’AGIRE ETICO.  L’obiettivo finale da raggiungere gradualmente è l’aggregazione della CULTURA MONDIALE per creare un nuovo e diverso approccio di dialogo, superando i diversi e complessi aspetti politici, religiosi ed etnici che hanno da sempre diviso il mondo. Da Napoli siamo partiti molti anni fa, tra innumerevoli ostacoli ed indifferenze anche istituzionali, soprattutto subendo il tentativo andato a vuoto di crearci il vuoto intorno, gli stessi atteggiamenti che poi producono inciviltà, degrado e delinquenza. Comunque, ci siamo sentiti responsabilmente coinvolti a fare e dare il nostro civile contributo, intraprendendo anche un nuovo e comune viaggio, consapevoli che la strada da percorrere sarà lunga e difficile, ma non impossibile. Oggi più che mai chiediamo, per non cadere nel colpevole  SONNO DELLA RAGIONE di cominciare a pensare a Napoli, ma anche con occhi vigili e rivolti al futuro dell’umanità tutta, con la precisa idea e volontà di collaborare per costruire la CASA MONDIALE DELLA CULTURA.

Suo nel Signore

Gennaro Angelo Sguro presidente dell'A.I.A.C

Napoli, 24 novembre 2004