Dalla relazione all' ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI :

PREMIO INTERNAZIONALE  IQBAL MASIH,  Napoli,11/9/03

 

Anna Giordano 

Se vuoi la pace, lavora per la giustizia

  Sociologi, economisti, politici e politologi, capi di stato e uomini di cultura, cristiani e musulmani, associazioni religiose e laiche, ricercatori a 360 gradi, eremiti e faccendieri, organi di informazione e tanti fiumi d’inchiostro. Niente e nessuno si risparmia per dire la sua in questa alba del Terzo Millennio, che vede sempre più effimera ed impossibile la pace. Congressi e conciliaboli, summit e G8 a gogò, alla ricerca della pace mai trovata ed oggi più di ieri introvabile. Neppure un trattato di pace assicura la pace. Vedi il caso U.S.A. - Iraq.

Ed allora, in questa affannosa ricerca, che spesso diventa strumento di immagine e di potere, dove la solidarietà funziona alla rovescia e mercanti di armi, trafficanti di organi e di turismo sessuale si creano imperi economici ed alimentano le brame del mondo, ecco che un napoletano verace, sanguigno e generoso, uomo di cuore e di intelligenza, artista raffinato ed affermato, lancia il suo messaggio: “Se vuoi la pace, lavora per la giustizia”.

Il grande convegno dell’11 settembre 2003, in occasione del Premio Internazionale di Solidarietà, all’ombra della memoria delle Twin Tower, che è memoria e non ricordo, perché il mondo non può e non vuole dimenticare, ha avuto un tema  sicuramente fuori dal mucchio, perché si incentra sulla giustizia sociale. La terza strada, oltre la guerra e la pace: la giustizia sociale, non quella che disegnano i politologi e gli economisti, ma quella che disegna l’amore.

Ritorniamo alle Tavole della Legge. Questo il monito dell’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico e del suo presidente Gennaro Sguro. Tutti ritornino alle Tavole della Legge. I piccoli ed i grandi. Le Tavole della Legge nella notte dei tempi e nella notte buia del Terzo Millennio.

Le ha scolpite l’arte di Gennaro Sguro, che le ha poste all’attenzione di tutti come un imperativo categorico, senza tempo e senza età, al di sopra di qualsiasi cultura e fede.

“Mai mi erano state consegnate le Tavole della Legge”, ha detto il ministro Tremaglia, stupito e commosso nel riceverle, ma soprattutto richiamato, insieme al governo del quale fa parte, ad operare secondo le Tavole della Legge. E’ questa la forza di un’associazione, quella di interloquire a viso aperto con le istituzioni, spesso latitanti, e di imporre le vie della giustizia, che le Tavole della Legge chiaramente indicano. Solo così nel mondo potrà venire un’alba di pace. Incominciando dai piccoli. Che si chiamino Iqbal Masic, il ragazzo coraggioso, cui è intitolato il Premio  Internazionale di Solidarietà, o Giovanni Piccolo, un giovane della nostra terra, che ha salvato una bimba dalle onde di un mare infuriato, un altro ragazzo coraggioso. Inutilmente i suoi genitori, presenti tra noi, attendono di conoscere chi sia la bimba che il loro Giovanni ha salvato. Finora nessun familiare si è fatto avanti per dire loro almeno il nome della creatura per la quale Giovanni è morto. Giustizia sociale? No, piuttosto omertà perfino in risposta ad una generosità che ti dona la vita. Ben vengano, dunque, le Tavole della Legge.

A questi comportamenti disumani, che si ripetono qui e altrove, oggi come ieri, l’impegno di Sguro vuole dare una chiave di lettura e di risoluzione. Certo, è difficile, se si pensa alla storia del mondo. Qualche domenica fa, nel corso della Messa, abbiamo letto un passo della lettera di S. Giacomo apostolo (1, 22-27): “Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni”. E se le vedove oggi sono sollevate dalle afflizioni per la mutata condizione della donna, gli orfani restano sempre a soffrire. Solo che hanno cambiato nome: sono i muschilli, i lavafanali, i femminielli, i figli della camorra, del turismo sessuale, del commercio degli organi, della droga. Bambini nati per diventare strumento ed oggetto dell’ingiustizia del mondo. Lo era Iqbal Masic e lo è quella bimba trovata a Bassora  qualche giorno fa da due soldati statunitensi in una scatola di munizioni (Il Mattino, 19 agosto 2003). Alle scale di

una chiesa ed alla ruota dell’Annunziata, dove prima i bambini venivano abbandonati ed esposti, ora è subentrata una scatola di munizioni. Anche questo è frutto del progresso.

Ed è su queste cose che noi dobbiamo RIFLETTERE, come ci invita a fare il titolo del periodico dell’Associazione. Ma non solo riflettere. Dobbiamo rendere operanti le Tavole della Legge, l’unica fonte vera di giustizia. Perché, ci ammonisce Gennaro Sguro, if you want peace, work for justice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

una chiesa ed alla ruota dell’Annunziata, dove prima i bambini venivano abbandonati ed esposti, ora è subentrata una scatola di munizioni. Anche questo è frutto del progresso.

Ed è su queste cose che noi dobbiamo RIFLETTERE, come ci invita a fare il titolo del periodico dell’Associazione. Ma non solo riflettere. Dobbiamo rendere operanti le Tavole della Legge, l’unica fonte vera di giustizia. Perché, ci ammonisce Gennaro Sguro, if you want peace, work for justice.

 

Anna Giordano