Forlì, lutto al Palazzo di Giustizia. E' morto il giudice Alcibiade Sguro

Forlì, 10 novembre 2010  - Lutto nel Palazzo di Giustizia di Forlì. Si è spento all'ospedale 'Morgagni-Pierantoni' il giudice Alcibiade Sguro. Per anni è stato dirigente dell'Inps e dal 2007 giudice penale del tribunale di Forlì. Ad ucciderlo è stato un male incurabile. Lascia la moglie ed i figli Sergio e Stefania. I funerali si svolgeranno venerdì alle 14 alla chiesa S. Pio X di via Ribolle. Il corteo funebre partirà dalla camera ardente dell'ospedale forlivese. Al termine della funzione religiosa, la salma del giudice Alcibiade Sguro sarà tumulata presso il cimitero di San Martino in Strada. Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, si è associato al lutto.

 

Forlì - C'è un palazzo che uccide

 

Notizia del 11/11/2010 – 15:42

 

La morte del giudice Alcibiade Sguro risolleva il caso della sede dell'Inps circondata da amianto, che negli anni ha mietuto numerose vittime

 

FORLI’ - Ha lottato fino all’ultimo minuto contro un male più forte di lui. Si è spento così, nella mattinata di ieri, all’ospedale "Morgagni-Pierantoni", Alcibiade Sguro, ha trascorsi molti anni negli uffici del palazzo dell’Inps, l’Ente previdenziale dove ha lavorato fino al novembre 2007, quando ha raggiunto l’età della pensione. Numerose le operazioni ispettive per l’Inps alle quali aveva lavorato in prima persona. L’ultima risale al 2006, contro il lavoro nero: insieme ai carabinieri, all’Inail e alla direzione dell’Ispettorato del Lavoro, aveva contribuito a mettere in luce un giro di lavoratori non regolari e di immigrati clandestini cinesi.

Alcibiade, per gli amici Edo, da tre anni ricopriva il ruolo di giudice monocratico al Tribunale di Forlì; dopo il suo pensionamento, infatti, aveva seguito quella che è sempre stata la sua grande passione per il diritto penale. Quindici anni fa, era stato anche pretore onorario nello stesso tribunale forlivese. Lascia la moglie Giovanna, i figli Sergio e Stefania di 43 e 39 anni, e la cognata Adriana. I funerali si svolgeranno domani alle 14 nella chiesa San Pio X di via Ribolle a Cà Ossi; poi il corteo funebre proseguirà per il cimitero di San Martino in Strada dove il dottor Sguro verrà tumulato.

La morte del dottor Sguro riporta alla luce un giallo irrisolto: quello del palazzo killer dell’Inps, un edificio circondato da amianto che ha mietuto negli anni numerose vittime. Con Alcibiade Sguro, sono 9 i dipendenti deceduti e 11 quelli malati, sempre per causa di tumori. Un dato allarmante, che ha creato non poche preoccupazioni da parte dei dipendenti, ansie rimaste inspiegabilmente fino a ieri dentro alle mura alle fibre di amianto della sede dell’Inps. Un palazzo costruito nel 1968, quando l’amianto non faceva paura e veniva abbondantemente utilizzato nell’edilizia.

Con l’entrata in vigore delle norme sulla sicurezza degli edifici, la sede dell’Inps, imbottita di eternit dai pavimenti alle pareti, sarebbe stata monitorata - così hanno sempre rassicurato gli organi competenti -, eppure lì dentro si è continuato ad ammalarsi e a morire. Impiegate con gravi allergie e rossore agli occhi scomparse solo - coincidenza? - con l’età della pensione, dipendenti morti tutti a causa del male oscuro. Oscuro come questo palazzo di viale della Libertà, dove le condotte degli impianti d’aria sono ancora piene di residui di pericolose fibre d’amianto e dove si continua a morire in barba ai controlli, i cui risultati stranamente ogni anno dicono che è tutto regolare. Ed è forse proprio qui il vero giallo dell’edificio killer. Quello che ancora una volta ieri ha mietuto la sua ennesima vittima.

Servizio redatto da Simona Pletto