Testo dell’intervento di Sguro al Convegno internazionale:

“ RELIGIONI, CULTURE E DIRITTI UMANI:

UN RAPPORTO COMPLESSO IN EVOLUZIONE”

Roma, 12/13 Maggio 2010, presso ministero degli affari esteri (Farnesina)

 

 

"Iqbal Masih: i bambini ci guardano"

 

I bambini ci guardano e ci giudicano, mentre noi tutti restiamo quasi impotenti di fronte ai tanti problemi, che affliggono l’infanzia. Infanzia purtroppo spesso dimenticata, violata e tradita. Evito citazioni statistiche, che sono ormai sotto ai nostri occhi, specie di chi come noi tenta disperatamente di capirne le cause, cercarne i rimedi e solo poche volte, umilmente riusciamo a portare qualche concreto contributo, ma Madre Teresa ci incoraggiò dicendoci che anche una goccia nel mare è importante. Tra i tanti problematici aspetti vi sono: il lavoro minorile; gli abusi sui minori e i bambini soldati e purtroppo non solo questi. Grave piaga è il lavoro minorile, che ruba ai bambini la sacralità della infanzia, puntualmente tradita e sospesa tra lo SPIETATO PROFITTO e una GLOBALIZZAZIONE senza un’ANIMA. Vive incancellabile nei nostri cuori e nelle nostre menti l’esempio del piccolo pakistano IQBAL MASIH, che era un bambino che ci guardò, sperando e aspettando la nostra protezione e una adeguata risposta, che allora non demmo perdendone una grande l’occasione. Iqbal aveva capito la gravità del lavoro minorile sulla propria pelle, e non si arrese mai, cercò di testimoniarlo al mondo intero fino a donarci la SUA GIOVANE VITA. Senza voler essere eroe si pose portavoce dei diritti dell’infanzia, battendosi fino alla sua crudele uccisione, contro la schiavitù del lavoro minorile e i tanti altri abusi. Masih ci guardava e ci guarda ancora interrogando le nostre coscienze, facendoci sentire la complicità e la vergogna del nostro colpevole silenzio, e ci chiede ancora oggi di trovare adeguate e definitive soluzioni riparatrici. Mi auguro presto che l’umanità possa riparare definitivamente a questo assurdo, vile abuso e uso dell’INFANZIA. Noi dell’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico (AIAC), da undici anni abbiamo tra l’altro, dedicato a questo grave problema il Premio Internazionale Solidarietà “Iqbal Masih”, che si caratterizza con una scultura che rappresenta le “Tavole della Legge”, perché crediamo come diceva il nostro compianto maestro Don Luigi Sturzo che “La libertà esige verità”, e noi purtroppo sul nostro lastricato cammino, ne abbiamo incontrata poco di verità. Infatti fu tanta l’attenzione data al nostro impegno, che si mobilitò perfino il Pakistan, facendo presenziare il forum dal signor Shuja Alam, allora Primo Segretario della Ambasciata Pakistana a Roma, il quale si mostrò molto preoccupato, affermando addirittura che questo tipo di lavoro minorile fosse una risorsa indispensabile per la sua nazione. Costituimmo poi un Comitato Etico ispirato alla figura di Masih, con l’intento collegiale di studiare i vari aspetti per finalizzare la promozione dei diritti dell'infanzia. In questo progetto nel gennaio 2001 creammo  un marchio “STOP CRIME”, con l’immagine di Masih, che nel nostro spirito avrebbe dovuto accompagnare e identificare tutti i prodotti immessi sul mercato mondiale, in maniera da garantire che fossero tutti prodotti senza l'uso e l’abuso del lavoro minorile. Pensavamo così di evitare l’ingiusto assurdo, a volte ignorato anche inconsapevolmente dalle stesse nazioni del benessere che foraggiano e sostengono con incauti acquisti il lavoro minorile. L’iniziativa fu apprezzata anche dall’International Labour Office (ILO) di Ginevra, e coinvolgemmo sia l’allora presidente dell’ONU Kofi Annan che la Fao. A marzo 2001 a Roma incontrammo la Direttrice della SAI (CEPAA di New York), che avevano realizzato la SA 8000 legge di tutela del lavoro minorile nel mondo, ma non si trovò l’auspicata intesa indispensabile per superare i numerosi e insidiosi ostacoli, e capimmo che gli smisurati interessi economici delle varie multinazionali da una parte e il complice silenzio assenso di alcune nazioni di fatto impedivano il cessare del malcostume.

Altro gravissimo aspetto sono i bambini soldato, non solo in Sierra Leone e in Asia ma anche in America e Europa, ove parecchi stati reclutano minori nelle loro forze armate e la sfida è spesso impari anche per i tanti missionari impegnati per evitarne la barbarie. Inoltre ciò porta gravi ripercussioni psicologiche dovute al fatto di essere stati testimoni o aver commesso atrocità, come il senso di panico e gli incubi, che continuano a perseguitare questi ragazzi anche dopo anni. I "signori della guerra" incuranti delle Convenzioni di Ginevra,  spesso considerano anche i bambini come nemici. Un ricordo doveroso è e resta la strage degli innocenti a Beslan in Ossezia, che sovvertì i valori della vita ad opera delle ”vedove nere”, donne gravide di morte, che invece avrebbero dovuto donare la vita.

Altro e grave aspetto è il mercato di bambini. Infatti esistono bambini che perdono per sempre la loro infanzia; esistono bambini che vedono violati il loro diritto e la loro libertà di essere bambini. Esistono questi bambini in un mondo che vuole definirsi civile e che proclama a piena voce la sua posizione a tutela dei diritti umani universalmente riconosciuti. Sono i bambini vittime dell’abuso e dello sfruttamento sessuale. L’abuso sessuale infantile è diffuso in tutto il mondo; in ampie zone del pianeta viene tollerato e scarsamente contrastato, ma in ogni angolo del pianeta, a prescindere dalla posizione geografica e dalle differenze culturali, chi ne è vittima subisce una grave privazione della libertà individuale e una intollerabile violazione dalla propria integrità. Quando i bambini vengono abusati sessualmente per trarne guadagno, si parla di sfruttamento sessuale. Alcuni vengono introdotti nel mercato della prostituzione e del turismo sessuale in paesi in cui i contatti sessuali con bambini sono una pratica diffusa e tollerata dalle autorità locali. Spesso gli abusi sessuali di cui sono vittime vengono documentati attraverso fotografie e video, poi venduti sulla rete internet nell’ambito del cosiddetto circuito della “pedofilia on line”. Si tratta di un mercato di bambini, fonte di guadagno per vere e proprie organizzazioni criminali. Il maltrattamento e l’abuso nei confronti dell’infanzia, sono purtroppo un aspetto della nostra realtà tutt’altro che rara. Il fenomeno, in gran parte sommerso e celato sotto pesanti coltri di bugie e perbenismo apparente, coinvolge persone provenienti da qualsiasi ceto sociale, si consuma all’interno delle mura domestiche ancor più che fuori, vede come aggressori sia giovani che anziani, tanto delinquenti e sbandati quanto insospettabili cittadini modello. Bisogna ormai rendersi conto che questi aspetti sono solo una minima parte di un più grave malessere culturale mondiale, che ha rotto e corrotto tutte le regole del cosiddetto vivere civile, utilizzando oggi tutte le tecnologie di comunicazioni per perversi progetti speculativi. La degenerazione trova anche in Italia dei lampanti esempi, infatti è facile oggi trovare ragazzi in trasmissioni televisive anche per pseudo-gare canore, che alimentano solo pericolose illusioni. L’assenza poi della famiglia tradizionale e della scuola sono pressoché scomparse, allora mi chiedo chi, come e quando potrà avvenire un reale cambiamento di rotta? Come mi chiedo se è possibile restare inattivi di fronte a tutto questo. Occorre invece aprire gli occhi, bisogna reagire rafforzando le coscienze e la conoscenza dei rischi che corre la civiltà.

Questo è stato un indispensabile momento d’incontro e di riflessioni per cui sono grato al Prof. Mobeen Shahid della Pontificia  Università Lateranense, che mi ha invitato. Credo dovrà trovare il suo nobile scopo nell’istituzione di una Commissione Etica Mondiale, che sappia porre fine a tali ingiustizie. Chiudo citando S.S. Giovanni Paolo II, che disse: «È chiaro che la costruzione di una cultura della solidarietà globale e del rispetto della dignità umana è uno dei più grandi compiti che deve affrontare oggi l’umanità».

Grazie!


Gennaro Angelo Sguro

 

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“ RELIGIONI, CULTURE E DIRITTI UMANI:

UN RAPPORTO COMPLESSO IN EVOLUZIONE”

Convegno internazionale

Roma, 12/13 Maggio 2010, presso ministero degli affari esteri (Farnesina)

 

Promosso da Religions for Peace/Italia, Amnesty International/Italia, ASUS (Accademia di scienze umane e sociali),

UNESCO Chair Bioethics and Human Rights, AJC (American Jewish Committee ) / rappresentanza italiana, Centro Islamico Culturale d’Italia, “Italians for Darfur”, Istituto Tevere, Associazione Donne Giuriste Italia/ sez. romana, Rete Italiana Donne di Fede, associazione D.I.A.L.O.G.U.E. , associazione CasaAfrica, Glocalforum/Italia, Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche in collaborazione con l’ISPI ( Istituto per gli studi di Politica internazionale) e l’Unità di Analisi e Programmazione del ministero degli esteri italiano.

  Il convegno si prefigge una riflessione condivisa sul piano storico, filosofico, antropologico e giuridico sulla categoria “Diritti umani” per interrogarsi sui fondamenti e sulla plausibilità degli stessi per culture differenti da quelle nel cui ambito sono stati elaborati: problema che si pose già in occasione della formulazione della storica “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” del 1948.

Si propone altresì di dar voce a testimonianze su condizioni critiche di violazione dei diritti umani ed a proposte su un possibile approccio costruttivo, più che rivendicativo, da parte dei mondi culturali e delle comunità religiose per ampliarne lo spazio di realizzazione.

 

programma “pre-definitivo”

 

12 MAGGIO

9:30     Saluti di benvenuto

 

9:35     “Ragioni ed aspettative del convegno” ( Luigi De Salvia, RfP/Italia )

 

9:40     Saluto del Presidente del Tribunale di Roma Dott. Paolo De Fiore

 

9:45     Intervento di apertura del convegno ( on.le ministro Franco Frattini )

 

10:00   Prima sessione: Introduzione filosofica e giuridica

            ( moderatore: Arrigo Levi )

            

            Angela Ales Bello:  “Culture e religioni in dialogo”

            Gaspare Mura:  “Ateismo, secolarizzazione e religioni: una sfida cognitiva”

            Carlo Cardia:   “Religioni e diritti universali”

            Antonio Marchesi: “Giurisprudenza e diritti umani”

            Ueno Kagefumi: “Human rights through buddhist-shintoist eyes”

            Boris Biancheri “ Diplomacy and human rights”

 

12:30    Riflessione interattiva

 

13:30    Pausa colazione

 

15:00    Seconda sessione: Prospettive dalle religioni

              ( moderatore: Giovanni Floris )

             

             Rappresentante comunità ebraica di Roma:  Ebraismo e diritti umani

             Abdul Aziz Shadi:  Islam e diritti umani

             Jayendranatha Franco Di Maria : Induismo e diritti umani

             Maria Angela Falà : Buddhismo e diritti umani

             Martin Nkafu Nkemnkia : Cristianesimo e diritti umani

             Hans Ucko : Cooperazione multireligiosa e diritti umani

 

17:00    Riflessione interattiva

 

18:00   Indicazione dei responsabili delle aree di ricerca ( Nunzia Esposito: Diritti delle Donne ; Eva Ruth Palmieri: Diritti dei Bambini ; Mobeen Shahid: Diritti delle minoranze e libertà civili ; Franco Vaccari: Diritti dei rifugiati ; iscrizione ai gruppi di ricerca della sessione successiva

( da svolgersi nella mattina del 13 Maggio )

 

13 MAGGIO

 

09:30  Riunioni dei gruppi di ricerca suddivisi per aree tematiche

 

13:00  Pausa colazione

 

14:30  Riunione congiunta dei gruppi e presentazione da parte dei responsabili delle relazioni elaborate nei singoli gruppi

 

15:00  Sessione plenaria

- Interventi di rappresentanti delle istituzioni

 

- Rav Roberto Arbib , Israele

- Abdellah Redouane, segretario generale del centro islamico culturale d’Italia

- Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, pres. Pont. Cons. “Giustizia e Pace” 

- Njukeng George Ajapmua, magistrato, Camerun

- Ihsan Yilmaz, giurista, Turchia

-  Sceih Manassera Ghassan , Israele                                                            

- Ben N. Wanbua, diplomatico, Kenia

- Rahim Hayat Qureshi, diplomatico, Pakistan      

- Card. Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la   Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

 - Proposta all’assemblea di documento finale da presentare al Ministro degli Esteri on. Franco Frattini

 

18:30 Saluto conclusivo dell’on.le ministro Pasquale Ferrara