Cari amici, care amiche,

ci stiamo avvicinando alle ferie estive e con l'occasione ci salutiamo augurandoci un periodo di riposo con le nostre famiglie.

Ho il piacere, comunque, di potervi rendere partecipi di un fatto di straordinaria rilevanza: la Camera dei Deputati ha approvato una mozione sull'aborto proposta da Rocco Buttiglione ed altri parlamentari dell'UDC.

Per la prima volta dall'approvazione in Italia della l. 194, che introduceva l'istituto dell'aborto legale praticato presso strutture pubbliche, si approva in Parlamento una mozione che mira alla limitazione della legislazione abortiva nel mondo, in particolare quando questa non è rispettosa della volontà della donna e delle coppia.

La mozione è stata votata dall'UDC, partito proponente, PdL e Lega con l'astensione del PD e dell'IdV.

Si può dire che qualche buon cattolico in Parlamento può essere utile alla causa della dignità dell'uomo e può risultare coinvologente e convincente anche verso chi non professa una fede religiosa.

Una battaglia laica e cristiana che muove le coscienze e afferma il diritto inviolabile della vita.

Con amicizia

 

on. Luca Marconi

 

MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE VOLTE A CONTRASTARE L'USO DELL'ABORTO COME STRUMENTO DI CONTROLLO DEMOGRAFICO

La Camera,
premesso che:
l'articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo afferma il diritto alla vita di ogni essere umano;
l'articolo 6, paragrafo 1, dell'Accordo internazionale sui diritti civili e politici, adottato dall'Assemblea generale dell'Onu il 16 dicembre 1966 ed entrato in vigore il 23 marzo 1976, prevede che il diritto alla vita è inerente alla persona umana. Questo diritto deve essere protetto dalla legge e nessuno può essere arbitrariamente privato della vita;
secondo l'articolo 6 della Convenzione sui diritti dell'infanzia, gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita ed assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo;
l'articolo 1 della legge n. 194 del 1978 afferma che «l'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite»;
la diffusione nel mondo della pratica dell'aborto selettivo a danno prevalentemente delle concepite di sesso femminile sta provocando in alcune aree geografiche un forte squilibrio fra i sessi;
è sempre crescente il numero delle legislazioni straniere che attivamente promuovono l'aborto come strumento di controllo demografico e delle politiche che colpiscono con sanzioni di vario genere le donne che rifiutano l'aborto,

impegna il Governo

a promuovere - ricercando a tal fine il necessario consenso alla presentazione - una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire, favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell’aborto
(1-00192) «Buttiglione, Vietti, Volontè, Capitanio Santolini, Pezzotta, Occhiuto, Binetti».
(15 giugno 2009)